Nonostante i vari comunicati di giubilo, non ultimo
quello della senatrice castellana Cantini, si sono intensificate nelle ultime
settimane le proteste contro il Jobs Act, la legge approvata in questi giorni
che di fatto liberalizza i licenziamenti nelle aziende sopra i 15 dipendenti.
Siamo alla mercificazione del lavoro! Nel Jobs Act non vi
è alcun elemento né innovativo né rivoluzionario; si tratta di una legge
delega, un grosso contenitore semivuoto che dovrà essere riempito nei prossimi
mesi. Il Jobs Act potrebbe tranquillamente esser stato scritto da un ministro
di un passato governo Berlusconi perché Renzi continua nel solco di politiche
di destra impostate sul taglio ai diritti sul lavoro, sulla compressione salariale
e sulla possibilità di un maggiore controllo delle imprese sui dipendenti, vedi
l’uso delle telecamere.
Saremo in piazza il 12 Dicembre per lo
sciopero generale, e saremo per le strade di Castelfiorentino domattina, sabato
6 Dicembre, per manifestare la nostra opposizione a questa manovra scellerata!
Vogliamo utilizzare le parole di Ken
Loach, perché la “manovra di Renzi” è invece una manovra comune in tutta Europa,
un attacco totale alla classe lavoratrice:
"Sta succedendo in tutta Europa:
la chiamano flessibilità del mercato del lavoro, pensano che i lavoratori siano
talmente flessibili da essere degli schiavi. Ma la flessibilità funziona solo a
favore dei datori di lavoro, non dei lavoratori, che invece chiedono sicurezza
del loro impiego e uno stipendio sicuro".
Era ed è necessaria una mobilitazione continua e
duratura, fino alla sconfitta di Renzi. La politica di Renzi non è infatti un
incidente di percorso, ma il distillato ultimo di tutti gli attacchi che
abbiamo subito negli ultimi 20 anni, di tutti i voleri e i programmi dei vari
Confindustria, Marchionne e Banca Centrale Europea.
Contro ogni tentativo di deviare questa
mobilitazione sui binari morti di corsi e ricorsi giudiziari, perché a questo
sciopero generale ne segua un altro e un altro ancora
fino alla sconfitta del Governo, per il ritiro del Jobs Act, l’abolizione della
riforma Fornero e l’estensione dello Statuto dei Lavoratori a tutti i
dipendenti: invitiamo tutti, cittadini, studenti, lavoratori tutti i sindacati
a unirsi contro questa manovra. Il protagonismo di lavoratori e studenti è la
chiave di volta per vincere questo scontro. Il 12 dobbiamo esprimerlo in
piazza.
Non dimentichiamoci che il Jobs Act arriva nello
stesso momento in cui il Governo inizia a privatizzare vari settori, primi fra
tutti i beni comuni. C'è stato un referendum nel 2011 con un risultato chiaro:
stop alla privatizzazione dei beni comuni, partendo dall'acqua. In completa
sintonia con Berlusconi e Monti, Renzi ignora quel risultato e prosegue la
distruzione dei beni comuni: un processo che, manco a dirlo, colpisce e colpirà
di più le classi meno abbienti, oltre a distruggere l'ambiente.
In piazza, adesso! CONTRO IL JOBS ACT - CONTRO IL GOVERNO RENZI