mercoledì 15 ottobre 2014

Situazione di lavoratrici e lavoratori alla Pucci di Castelfiorentino



Durante l'ultimo Consiglio Comunale abbiamo chiesto al Sindaco e alla Giunta maggiori informazioni sullo stato dell'azienda Pucci, azienda la cui proprietà durante il mese di maggio scorso aveva paventato il licenziamento di circa la metà dei dipendenti e la delocalizzazione di parte della produzione. La soluzione trovata è stata la seguente: licenziamento rimandato di un anno e sostituito temporaneamente da una un contratto di solidarietà per 20 lavoratrici e lavoratori.
Nella nostra interrogazione abbiamo fatto varie domande, tra le quali essere messi a conoscenza dello stato economico-finanziario e produttivo dell’azienda.
Il sindaco ha dato risposte vaghe mentre non ci ha risposto in merito a quale sia la reale situazione economico-finanziaria della proprietà, sulle richieste del mercato e su tutto quanto si possa fare per il futuro del lavoratori. Questo è già oltre il limite, perché il sindaco ha il dovere di seguire lo stato dell'occupazione del proprio Comune (basti ricordare le tante promesse fatte dall’allora candidato sindaco in campagna elettorale di aiutare i lavoratori delle aziende locali in crisi).
A nostra precisa domanda, il Sindaco ha poi aggiunto di non ritenere necessaria l'istituzione di un tavolo comune tra istituzioni (comune, provincia, unione dei comuni, regione), proprietà e lavoratori, ovvero (sono parole di Falorni) il Sindaco, “non ha intenzione di metterlo in piedi perché spesso e volentieri i tavoli rischiano di  essere occasione di visibilità per qualche politico o qualche amministratore”.
Ci viene da rispondere che Falorni e il suo partito PD sanno bene di cosa si stia parlando visto come è stata gestita  (in maniera fallimentare) la questione ShelBox...
Dopo queste risposte, non ci riteniamo assolutamente soddisfatti perché il Sindaco non ha chiarito come intenda procedere. Cosa vuol fare il sindaco se, come ha detto, non starà a guardare?  Non siamo soddisfatti perché in questa situazione si stanno mettendo sullo stesso piano lavoratori (coloro che pagano la crisi) e proprietari (che delocalizzano la produzione).
Se l’Amministrazione Comunale non darà garanzie su come intenda muoversi, porteremo la questione all’Unione dei Comuni, dove auspichiamo che la faccenda venga presa con maggiore serietà.

Castello a Sinistra


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