venerdì 5 dicembre 2014

Contro l'inutile barbarie del Jobs Act




Nonostante i vari comunicati di giubilo, non ultimo quello della senatrice castellana Cantini, si sono intensificate nelle ultime settimane le proteste contro il Jobs Act, la legge approvata in questi giorni che di fatto liberalizza i licenziamenti nelle aziende sopra i 15 dipendenti.
Siamo alla mercificazione del lavoro! Nel Jobs Act non vi è alcun elemento né innovativo né rivoluzionario; si tratta di una legge delega, un grosso contenitore semivuoto che dovrà essere riempito nei prossimi mesi. Il Jobs Act potrebbe tranquillamente esser stato scritto da un ministro di un passato governo Berlusconi perché Renzi continua nel solco di politiche di destra impostate sul taglio ai diritti sul lavoro, sulla compressione salariale e sulla possibilità di un maggiore controllo delle imprese sui dipendenti, vedi l’uso delle telecamere.
Saremo in piazza il 12 Dicembre per lo sciopero generale, e saremo per le strade di Castelfiorentino domattina, sabato 6 Dicembre, per manifestare la nostra opposizione a questa manovra scellerata!
Vogliamo utilizzare le parole di Ken Loach, perché la “manovra di Renzi” è invece una manovra comune in tutta Europa, un attacco totale alla classe lavoratrice:
"Sta succedendo in tutta Europa: la chiamano flessibilità del mercato del lavoro, pensano che i lavoratori siano talmente flessibili da essere degli schiavi. Ma la flessibilità funziona solo a favore dei datori di lavoro, non dei lavoratori, che invece chiedono sicurezza del loro impiego e uno stipendio sicuro".
Era ed è necessaria una mobilitazione continua e duratura, fino alla sconfitta di Renzi. La politica di Renzi non è infatti un incidente di percorso, ma il distillato ultimo di tutti gli attacchi che abbiamo subito negli ultimi 20 anni, di tutti i voleri e i programmi dei vari Confindustria, Marchionne e Banca Centrale Europea.
Contro ogni tentativo di deviare questa mobilitazione sui binari morti di corsi e ricorsi giudiziari, perché a questo sciopero generale ne segua un altro e un altro ancora fino alla sconfitta del Governo, per il ritiro del Jobs Act, l’abolizione della riforma Fornero e l’estensione dello Statuto dei Lavoratori a tutti i dipendenti: invitiamo tutti, cittadini, studenti, lavoratori tutti i sindacati a unirsi contro questa manovra. Il protagonismo di lavoratori e studenti è la chiave di volta per vincere questo scontro. Il 12 dobbiamo esprimerlo in piazza.
Non dimentichiamoci che il Jobs Act arriva nello stesso momento in cui il Governo inizia a privatizzare vari settori, primi fra tutti i beni comuni. C'è stato un referendum nel 2011 con un risultato chiaro: stop alla privatizzazione dei beni comuni, partendo dall'acqua. In completa sintonia con Berlusconi e Monti, Renzi ignora quel risultato e prosegue la distruzione dei beni comuni: un processo che, manco a dirlo, colpisce e colpirà di più le classi meno abbienti, oltre a distruggere l'ambiente.

In piazza, adesso!               CONTRO IL JOBS ACT - CONTRO IL GOVERNO RENZI

martedì 2 dicembre 2014

Il comportamento dell'Assessore e le sue parole in Consiglio



Verso fine ottobre (esattamente in data 24 ottobre)) in Comune è stata protocollata una lettera indirizzata al Sindaco e ai Capi gruppo, lettera firmata da una nostra concittadina che si lamenta dei toni usati dall'assessore Tafi (con deleghe alle Politiche Sociali, Sanità, Immigrazione) durante un colloquio tenutosi nell’ufficio dell’Assessore. La lettera in questione, però, è giunta alla nostra Capo gruppo Federica Zunino (ma probabilmente anche agli altri) solo in data 17 Novembre, ben 24 giorni dopo.
Per un mese non abbiamo sentito nessuno e ci aspettavamo che almeno le due capo gruppo della maggioranza (Salvadori e Niccolai) ci contattassero per chiarire l’accaduto. Invece nulla fino al 24 novembre quando abbiamo deciso di presentare un’interrogazione in merito.
Abbiamo anche chiesto perché fossero passati 24 giorni prima che ci venisse inviata la lettera (in quanto destinatari) ma non abbiamo avuto risposta.
Abbiamo mostrato il beneficio del dubbio su quella lettera, ma ci è stato detto che stavamo calunniando l'assessore. Lo scopo della nostra interrogazione era totalmente differente: è possibile riflettere sull'importanza dell'assessorato alle Politiche Sociali, soprattutto in questo momento di prolungata crisi?
A noi di Castello a Sinistra è noto che il presunto comportamento di Tafi si sia ripetuto già altre volte. Nel mese di luglio è stata inviata al Sindaco un’altra lettera firmata contenente proteste circa alcuni comportamenti tenuti dal Tafi e non consoni ad un assessore. Noi ne siamo al corrente, ma non ne era al corrente Tafi né, pare, il Sindaco... nonostante la lettera sia stata inviata come raccomandata con ricevuta di ritorno.
Tornando al Consiglio comunale, Tafi ha ammesso di aver concesso un parere medico durante il colloquio a cui fa riferimento la prima lettera di protesta. Questo ruolo non gli compete durante il suo “lavoro” di assessore in quanto l’assessore non è il medico della signora.
Questo è un errore grave, che dimostra una grave mancanza di professionalità!
Noi vogliamo che parlino i fatti e per tale motivo abbiamo posto all'assessore Tafi varie domande sul suo operato di questi primi mesi di mandato: cosa abbia fatto per arginare la crisi abitativa, quali misure abbia preso o intenda prendere per aiutare chi si trovi in grave disagio, eccetera. Domande che dovremo tornare a fare il prossimo mese perché l'assessore, candidamente, ci ha detto di non avere nessuna intenzione di rispondere!
Ci chiediamo: è un comportamento istituzionalmente corretto da parte di un Assessore?
Riteniamo di no.
Ci sorge anche un’altra domanda: in questi anni sembra che i rapporti tra l’assessorato alle politiche sociali di Castelfiorentino e i cittadini si siano fatti più tesi e aspri. Il precedente Assessore (Rigoli) aveva avuto un diverbio con una signora a cui è seguita una denuncia da parte del Comune nei confronti della donna, la quale aveva danneggiato un computer dell’ufficio. Chiunque lavori nel sociale sa bene che queste cose purtroppo possono succedere e che le persone che chiedono aiuto a volte possono avere comportamenti sbagliati. Ma mai si era vista una situazione del genere, con toni di questo genere, denunce e minacce di denunce.
La domanda che rivolgiamo anche e soprattutto al PD è: siamo certi che in questi anni l’Assessorato alle Politiche sociali (che richiede assenza di qualsiasi pregiudizio, grande sensibilità e capacità di accoglienza) sia stato affidato a persone che ne avevano le competenze, sia professionali che umane??

Come opposizione abbiamo svolto il nostro ruolo di controllo, facendo domande e chiedendo chiarimenti. Non abbiamo nulla contro la persona del dott. Tafi ma la nostra domanda se sia all'altezza del ruolo delicato che si trova a svolgere ci pare più che lecita.
Le sue mancate risposte ed il comportamento tenuto durate il consiglio ci portano a dire che invece sarebbe più opportuno che l’Assessore si dimettesse.
Invitiamo i cittadini ad ascoltare l’audio del Consiglio Comunale del 27 Novembre che è disponibile sul sito del Comune.
Castello a sinistra

lunedì 3 novembre 2014

IN CONSIGLIO COMUNALE MANCATE RISPOSTE SU TILLI E ACQUE SPA




Anche nell’ultimo consiglio del 29 ottobre siamo rimasti senza risposte chiare e precise alle domande che abbiamo posto.
Riportiamo due esempi, che riteniamo rilevanti per gli argomenti trattati.
Il primo è il seguente. Alla fine dello scorso maggio, insediata la nuova giunta, l'Ing. Colombini (il perito incaricato) ha consegnato  all'Amministrazione Comunale la sua perizia in seguito all’espletamento delle verifiche di vulnerabilità sismica sui due edifici che sono il Palazzo Comunale quale edificio strategico e la Scuola Primaria M.Tilli quale edificio rilevante. Nella documentazione di sintesi si afferma che  per la scuola elementare Tilli (parole testuali) “la verifica strutturale non è soddisfatta nemmeno per i soli carichi verticali (azioni di natura antropiche)”.
Abbiamo presentato interrogazione in merito  e stiamo attendendo di vedere la documentazione al riguardo.
Abbiamo chiesto risposte in merito a:- lo stato dell’edificio della Scuola Tilli dal punto di vista della idoneità statica  e sismica; - quali siano le “problematiche riconducibili al “caso II) la verifica strutturale non è soddisfatta nemmeno per i soli carichi verticali (azioni di natura antropiche)”; - se si ritenga opportuno che l’edificio continui ad ospitare una scuola primaria.
La risposta alla nostra interrogazione però non ci ha soddisfatto in quanto mentre l'assessore alla scuola, Cappellini, non ha nemmeno fiatato, il Sindaco ci ha accusato di “estrapolare dati una determina dirigenziale per fare allarmismo”; inoltre senza spiegarci il significato delle parole della perizia (“la verifica strutturale non è soddisfatta nemmeno per i soli carichi verticali”) e senza rispondere ai punti della nostra interrogazione, il Sindaco ha affermato che la struttura è sicura e che il documento tecnico sopra citato contiene “numeri stupidi”.
Non vogliamo creare inutili allarmismi e non lo abbiamo mai fatto, ma riteniamo assolutamente gravi le mancate risposte alle domande che poniamo: per questo chiediamo che le parole del Sindaco siano tradotte in carta, numeri, in relazioni precise e dettagliate che confermino in maniera razionale che l'edificio in cui ha sede la scuola elementare Tilli sia sicuro rispetto a perturbazioni statiche e a eventuali terremoti.
Secondo argomento. Similmente deplorevoli sono state le risposte (o meglio, le non risposte) che abbiamo ottenuto riguardo al nuovo depuratore dell'acqua potabile. Per permetterne la costruzione, il nostro Comune dovrà cambiare l'assetto urbanistico nella zona dello Stadio; visto che questo cambiamento e in generale il trattamento dell'acqua potabile ci sembrano argomenti molto importanti, abbiamo chiesto di fare una riflessione. Acque SpA propone di depurare l'acqua con un metodo al cloro, ma negli ultimi anni sono stati sviluppati e messi in pratica metodi diversi, migliori, come l'uso di ozono, di ultravioletti, di filtri micro- e nanometrici. Non c'è stato modo di parlare di tutto questo, nemmeno quando abbiamo chiesto i dati con cui l'ASL 11 dimostrerebbe che il metodo al biossido di cloro sia il migliore.
Forse i motivi sono economici? Non è dato saperlo. Il consiglio comunale (eletto dai cittadini in funzione di controllo e indirizzo) non ha possibilità di decidere né di proporre alternative. La giunta è immobile; parlando di salubrità dell'acqua potabile e di ASL 11, l'assessore alla Sanità, Tafi, non ha aperto bocca né accennato un commento. L'argomento non è di suo interesse (i tagli ai servizi sociali, quelli si).
Siamo ormai tristemente abituati al fatto che invece di rispondere alle domande, il Sindaco ci attacchi e gli assessori competenti per delega tacciano (cosa ci stanno a fare in giunta?). Gli argomenti ci sembrano di tale importanza da meritare chiarimenti quando li chiediamo.
CASTELLO A SINISTRA

giovedì 23 ottobre 2014

Studenti desaparecidos, il Messico brucia: assalto ai palazzi del potere - contropiano.org

Studenti desaparecidos, il Messico brucia: assalto ai palazzi del potere - contropiano.org

Presentazione in Consiglio comunale di un ordine del giorno sul registro unioni civili


Il 21 ottobre è stata protocollata la richiesta da parte del gruppo consiliare Castello a Sinistra di istituire a Castelfiorentino il registro delle unioni civili per il riconoscimento delle coppie di fatto.
Abbiamo chiesto anche l'impegno del Sindaco a trascrivere su detto registro i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti al di fuori dell'Italia.
Rilevate le aperture del Governo e del Sinodo alle unioni omosessuali , ci auguriamo che anche nel nostro Comune ci possa essere un'apertura in questo senso, segnale di un (speriamo) celere riconoscimento di diritti a uomini e donne , senza distinzione alcuna.
Castello a sinistra si schiera  e si schiererà sempre dalla parte del riconoscimento e della difesa dei diritti civili, come dei diritti sociali, perché crediamo in una società dove le diversità di ognuno diventano ricchezza di tutte e tutti, dove le necessità devono essere affrontate collettivamente, in nome di quella solidarietà che è un punto fermo della nostra Costituzione. Siamo quindi impegnati a perseguire obiettivi di convivenza rispettosi dei diritti senza farci condizionare da stereotipi culturali, per fortuna ormai vecchi e superati.
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mercoledì 15 ottobre 2014

[ Pontedera ] Manifestazione alla Revet, 22 operai senza stipendio e lavoro per problemi con un consorzio

[ Pontedera ] Manifestazione alla Revet, 22 operai senza stipendio e lavoro per problemi con un consorzio | gonews.it

Situazione di lavoratrici e lavoratori alla Pucci di Castelfiorentino



Durante l'ultimo Consiglio Comunale abbiamo chiesto al Sindaco e alla Giunta maggiori informazioni sullo stato dell'azienda Pucci, azienda la cui proprietà durante il mese di maggio scorso aveva paventato il licenziamento di circa la metà dei dipendenti e la delocalizzazione di parte della produzione. La soluzione trovata è stata la seguente: licenziamento rimandato di un anno e sostituito temporaneamente da una un contratto di solidarietà per 20 lavoratrici e lavoratori.
Nella nostra interrogazione abbiamo fatto varie domande, tra le quali essere messi a conoscenza dello stato economico-finanziario e produttivo dell’azienda.
Il sindaco ha dato risposte vaghe mentre non ci ha risposto in merito a quale sia la reale situazione economico-finanziaria della proprietà, sulle richieste del mercato e su tutto quanto si possa fare per il futuro del lavoratori. Questo è già oltre il limite, perché il sindaco ha il dovere di seguire lo stato dell'occupazione del proprio Comune (basti ricordare le tante promesse fatte dall’allora candidato sindaco in campagna elettorale di aiutare i lavoratori delle aziende locali in crisi).
A nostra precisa domanda, il Sindaco ha poi aggiunto di non ritenere necessaria l'istituzione di un tavolo comune tra istituzioni (comune, provincia, unione dei comuni, regione), proprietà e lavoratori, ovvero (sono parole di Falorni) il Sindaco, “non ha intenzione di metterlo in piedi perché spesso e volentieri i tavoli rischiano di  essere occasione di visibilità per qualche politico o qualche amministratore”.
Ci viene da rispondere che Falorni e il suo partito PD sanno bene di cosa si stia parlando visto come è stata gestita  (in maniera fallimentare) la questione ShelBox...
Dopo queste risposte, non ci riteniamo assolutamente soddisfatti perché il Sindaco non ha chiarito come intenda procedere. Cosa vuol fare il sindaco se, come ha detto, non starà a guardare?  Non siamo soddisfatti perché in questa situazione si stanno mettendo sullo stesso piano lavoratori (coloro che pagano la crisi) e proprietari (che delocalizzano la produzione).
Se l’Amministrazione Comunale non darà garanzie su come intenda muoversi, porteremo la questione all’Unione dei Comuni, dove auspichiamo che la faccenda venga presa con maggiore serietà.

Castello a Sinistra


venerdì 19 settembre 2014

Promesse fatte e mancate


Sono bastati pochi mesi della nuova amministrazione per poterne apprezzare due caratteristiche principali, almeno per il momento: l'estremo verticismo e l'assenza di serietà nelle politiche produttive (e dunque sociali).
Delle tante promesse fatte in campagna elettorale, la Giunta e il Sindaco hanno perso forse memoria: non passa giorno o comunicato che non facciano altro che ricordare che i SOLDI NON CI SONO!!
Non lo sapevano prima? Il loro stesso Partito non li aveva messi al corrente ?
I soldi non c’erano prima e purtroppo non ci sono adesso: il Sindaco invece di dare dell’incapace alle opposizioni, dovrebbe rendere conto di tutto quello che ha promesso in campagna elettorale (dare lavoro e abbassare le tasse, principalmente).
Ritorna quindi il tema sul quale solo Castello A Sinistra ha puntato il dito in campagna elettorale (vedasi soprattutto il dibattito organizzato da CNA e Confesercenti): perché fare tante promesse ai cittadini quando le risorse sono poche? Perché attaccarsi a speranze molto deboli senza prevedere piani più ponderati, più seri e completi?
Ad oggi ci pare chiaro che non esista un “piano B”. Il sindaco di un comune di 17000 abitanti non può creare occupazione in maniera diretta, ma nel nostro caso non ha saputo nemmeno salvare le lavoratrici ed i lavoratori della Pucci: contratto di solidarietà e licenziamento rimandato per un anno. In sostanza, caro lavoratore, inizia a cercarti un'altra sistemazione da solo. Di concreto cosa sta facendo l'amministrazione Falorni? Creare percorsi di ricollocamento attraverso l'attivazione di corsi professionali con l'Unione dei Comuni? Niente.
Dunque con questa esperienza, come potremmo fidarci delle sue parole riguardo al dramma della Shelbox? Un dramma occupazionale che da anni è stato utilizzato dal Partito Democratico come serbatoio di voti in cambio di inutili promesse. Adesso si tratta di ripartire da zero: quali sono le proposte del PD? Affidarsi a qualche altro “buon investitore”?
Quanto successo alla Shelbox permette purtroppo di analizzare il sottofondo culturale di PD, Forza Italia e similari, e quindi anche dell'attuale amministrazione. L'azienda è entrata in crisi non per mancanza di mercato, ma per errori dei proprietari; i lavoratori conoscevano quanto c'era da fare per continuare la produzione e gli ordini non mancavano. L'ideologia dominante, che pervade purtroppo anche parte del maggiore sindacato, la CGIL, ha spinto a fidarsi delle istituzioni e di qualche provvidenziale investitore. In questo momento di crisi, inoltre, lo Stato ha rimpinzato di soldi le maggiori banche, e non i lavoratori, dicendo che sicuramente le prime avrebbero investito in favore dei secondi. Quanto accaduto alla Shelbox è un esempio che questa pagliacciata non funziona, e che, al di là dell'esperienza dei lavoratori nel proprio settore, i grandi imprenditori e le banche rappresentano un problema e non la soluzione per l'occupazione.
Ci preme sottolineare che stiamo puntando il dito sui grandi imprenditori, non sulle piccole partite IVA che, a conti fatti, non sono altro che lavoratori dipendenti dal mercato (e quindi dai pesci più grandi) e dalle banche, ma senza diritti sindacali.
Cogliamo l'occasione anche per volgere una critica, costruttiva s'intende, a chi, anche tra i lavoratori, si è affidato a chi governa da anni attaccando e distruggendo i loro stessi diritti. Il Partito Democratico ritiene che si debba dare la stessa importanza all'imprenditore che licenzia (e si salva) e al lavoratore licenziato (e magari senza più diritti); questa è la realtà ormai da tempo e non c'è più ragione per avere fiducia in questo partito e nei suoi maggiori rappresentanti.
Riteniamo che si debbano dimenticare le promesse e le demagogie e che da tempo sia giunto il momento dell'autorganizzazione tra i lavoratori. Su questa base siamo aperti a discutere e proporre soluzioni per l'occupazione in Valdelsa.

CASTELLO A SINISTRA